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Viabilità e trasporti | 26 dicembre 2020, 10:50

Ripresa della scuola, la richiesta dei sindacati: “Soluzioni diverse per grandi città e piccoli comuni”

Posizione unanime di Cgil, Cisl e Uil: “Le fasce degli ingressi scolastici proposte a priori dalla Regione non considerano le difficoltà di carattere organizzativo”

Studentessa impegnata in una lezione online a Torino: il 7 gennaio è previsto il ritorno in classe

Studentessa impegnata in una lezione online

Ora che sono iniziate le “vacanze”, il mondo della scuola si interroga già sulla ripartenza prevista per il 7 gennaio. Una data, quella dopo l’Epifania, che stando ai programmi dovrebbe coincidere con il ritorno in classe di gran parte degli studenti.

Un rientro che si preannuncia però piuttosto complicato, visto il perdurare della pandemia e le tante difficoltà organizzative per mettere d’accordo più mondi: quello dell’istruzione con quello dei trasporti, senza dimenticare le esigenze delle famiglie. Di certo dai sindacati arriva un grido d’allarme in vista della riapertura: Dal nostro punto di vista, l’approccio utilizzato finora e le ipotesi circolate sui mezzi di informazione, fanno sorgere il sospetto che l’obiettivo non sia tanto la ripresa delle lezioni, quanto piuttosto lasciare il cerino acceso ad altri soggetti”.

Cgil, Cisl e Uil evidenziano in maniera unanime la criticità dovuta alla grande differenza tra i modelli da adottare nelle grandi città e nei paesi più piccoli: “È evidente che, in proposito, che le soluzioni da adottare sono diverse per le aree metropolitane, i capoluoghi di provincia, i comuni di media e piccola dimensione”. Un solo modello, insomma, non pare applicabile. “Serve definire una organizzazione dei trasporti che, come abbiamo detto, non può essere univoca, perché, tra l’altro, l’organizzazione scolastica della didattica è differente per cicli e indirizzi di studio” ribadiscono i sindacati.

Dubbi anche sulle fasce d’ingresso scaglionate proposte dalla Regione: “Le fasce degli ingressi scolastici proposte a priori dalla Regione non considerano le difficoltà di carattere organizzativo e le differenti esigenze di natura didattica, da cui dovrebbero, invece, discendere gli orari degli ingressi”.

Da qui la richiesta di un maggior peso specifico nei tavoli che decideranno il futuro degli studenti: “E’ necessario riconoscere il giusto ruolo alle autonomie scolastiche, per fare sintesi dei problemi della comunità scolastica”. “Già nel mese di luglio avevamo chiesto un raccordo tra Assessorato ai Trasporti e Direzione Scolastica Regionale, senza ottenere risposte. Per trovare soluzioni praticabili, bisogna valutare la capacità di potenziamento delle attuali aziende esercenti il Trasporto Pubblico Locale e la possibilità di coinvolgere, se necessario, le aziende del trasporto turistico, che dispongono di mezzi oggi inutilizzati e di personale sospeso dal lavoro” concludono Cgil, Cisl e Uil.

A. Par

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