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Sanità | 06 settembre 2022, 18:08

Università, il direttore di Medicina Umberto Ricardi contro l'abolizione del numero chiuso: “Selezione indispensabile”

Il professore, a margine del test di ingresso di questa mattina, ha comunque aperto a nuove possibilità: “Stiamo valutando un sistema di test online con graduatorie a scorrimento”

Umberto Ricardi

Umberto Ricardi

"Una modalità di selezione è indispensabile": con queste parole, il direttore della Scuola di Medicina e Chirurgia dell'Università di Torino Umberto Ricardi si è schierato contro l'abolizione del numero chiuso per i corsi di laurea attinenti alle professioni sanitarie, invocata sia dagli studenti che da diverse parti politiche.

No all'abolizione del numero chiuso

Ricardi, a margine dei test di ingresso ai corsi di laurea in Medicina e Odontoiatria andati in scena questa mattina al Lingotto Fiere, ha poi argomentato la propria posizione: “La popolazione studentesca che facciamo entrare grazie ai test – ha commentato – è brillante. Il numero chiuso ha un senso anche perché dobbiamo considerare le criticità logistiche dovute al numero di aule, di docenti e di personale a disposizione; la proposta di imbarcare ragazzi senza test è demagogica”.

Non mancano, però, idee per aumentare la capacità di ricezione dei candidati: “Stiamo valutando - ha proseguito – un sistema di 4 test online, supportato da corsi di formazione, per consentire agli studenti di poter utilizzare il miglior risultato ottenuto con graduatorie a scorrimento attive su diversi atenei”.

L'analisi dei numeri: boom a Medicina in inglese, infermieristica in difficoltà

Grazie ai 300 iscritti in più rispetto all'anno scorso, i numeri sono tornati a quelli pre-covid, ma il vero boom l'ha avuto il test per il corso di Medicina e Chirurgia in inglese, addirittura raddoppiato: “A Torino – ha ancora aggiunto Ricardi - l'aumento è stato più alto rispetto alla media nazionale, ma non così evidente da suggerire interpretazioni significative. Medicine and Surgery, invece, sta andando molto forte grazie all'ottimo lavoro svolto negli anni, in grado di alimentare la diffusione di informazioni positive tra le comunità straniere. Le stesse rappresentano tra il 50 e il 60% degli iscritti, principalmente dal medio oriente, dalla Turchia e dal Sud America”.

A essere in difficoltà, invece, è Infermieristica: “Per la prima volta - ha concluso – il numero di aspiranti medici sta superando quello di aspiranti infermieri. Oltre alle criticità portate dal Covid-19, stiamo parlando di una professione impegnativa, con un'appetibilità economica non ottimale e che si presta poco a progressioni di carriera”.

Marco Berton

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