Economia e lavoro - 27 febbraio 2023, 10:38

Cinghiali, danni da 800mila euro: a Torino primo corso per l'auto-difesa degli agricoltori. "E sulla peste suina chiediamo l'esercito"

Doppia mossa per Coldiretti Torino, che lancia anche un appello al nuovo commissario straordinario per l'emergenza sanitaria, Vincenzo Caputo

Coldiretti Torino addestra i contadini a difendersi dai cinghiali

Basta cacciatori o guardiacaccia: gli agricoltori torinesi vogliono fare da soli, nella lotta contro i cinghiali. E Coldiretti Torino ha deciso di dar loro una mano, organizzando (prende il via questa sera) il primo corso per abilitare gli agricoltori alla difesa diretta dagli animali selvatici che sempre di più infestano i loro campi. Ovviamente solo gli agricoltori già in possesso di porto d'armi, ma che ora potrà essere utilizzando non per andare a caccia, ma per cercare di difendere le coltivazioni dalle intrusioni dei selvatici. Selvatici che ora sono anche veicoli portatori della peste suina che, sebbene non trasmissibile agli uomini, crea grandi danni agli allevatori di maiali.
Nel 2022 nei soli uffici di Zona di Coldiretti Torino sono state redatte richieste di rimborso danni da cinghiale per oltre 800mila euro. Inoltre, aumentano i casi di PSA al confine con la Liguria.

Boom di richieste

Inizialmente limitato a 60 posti, il corso ha riscosso immediatamente un grande successo e gli uffici di zona sono stati letteralmente travolti dalle richieste. Gli allievi oggi sono 120. Il programma e l’esame finale del corso sono stati approvati dalla Città Metropolitana. Questo corso fa parte di un pacchetto di richieste di Coldiretti Torino rivolte alla Città Metropolitana ma anche alla Regione e agli Enti parco per attuare un vero depopolamento della specie e per snellire le procedure di intervento dopo le segnalazione di danni da parte delle aziende agricole.

"Al termine del corso questi agricoltori potranno difendere i propri campi – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici -. Ma non è sufficiente. Siano davvero preoccupati per l’aumento di casi di Peste Suina Africana. Sono ormai oltre 360 le carcasse di cinghiali scoperte positive al terribile virus che dai boschi tra Liguria e Piemonte potrebbe rapidamente diffondersi anche alla provincia di Torino minacciando gli allevamenti di suini".

L'appello al nuovo commissario straordinario

Da qui, in occasione della nomina del nuovo commissario straordinario per l'emergenza della Peste Suina (il direttore dell’Istituto zooprofilattico di Marche e Umbria, Vincenzo Caputo, che prende il posto di Angelo Ferrari) Coldiretti Torino spera che "la sostituzione del commissario straordinario possa imprimere una svolta nel contrasto all’epidemia. Un contrasto che, finora, è stato quasi inesistente con risultati bocciati dagli stessi numeri diffusi in questi giorni dove il virus sembra in preoccupante crescita. Al nuovo commissario chiediamo che, di fronte all’evidente insufficienza del contributo di cacciatori in braccata e selecontrollori, si valuti con estrema serietà l’utilizzo dell’esercito per raggiungere risultati soddisfacenti in tutto il territorio metropolitano torinese".