Si fa sempre più forte la componente straniera all'interno dell'economia piemontese. Lo conferma l'ultima rilevazione effettuata da Unioncamere Piemonte, che mostra come la nostra regione sia ancora la settima - su scala nazionale - per incidenza di imprese guidate da non italiani, ma al tempo stesso registra una crescita di oltre 12mila unità nell'arco di dieci anni. Una progressione imponente, se si pensa che in totale le aziende straniere sono 50.258. E che lo stock complessivo è fatto da 425.873 imprese.
Una vivacità che sostiene tutto il tessuto piemontese
Rispetto al 2021, l'incidenza è salita dall'11,4 all'11,8%, con un aumento di 1582 unità. E la loro presenza ha aiutato la "tenuta" del tessuto imprenditoriale nel suo complesso, visto che la vivacità nelle aperture ha sostenuto il dato piemontese nel suo insieme. A fronte della nascita di 5.473 imprese straniere, infatti, si sono registrate solo 3.042 cessazioni, per un saldo positivo pari a 2.431 unità e un tasso di crescita del +5%, decisamente superiore rispetto a quanto evidenziato nel 2022 dal tessuto imprenditoriale piemontese complessivo (+0,25%).
“Le imprese gestite da persone di origine straniera rappresentano una realtà sempre più consolidata nel nostro Paese e nella nostra regione, una realtà che di anno in anno ha la capacità di rafforzarsi e strutturarsi. Stiamo parlando di oltre 50mila attività, che hanno ripreso a registrare tassi di crescita consistenti anche in una fase così difficile com’è quella che stiamo attraversando in questi ultimi anni. Una dinamica che - commenta il presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia - continuerà a crescere e che permetterà ai nostri territori di trovare nuova linfa per un’imprenditorialità dinamica. Queste imprese, però, vanno aiutate a rafforzarsi e a integrarsi pienamente nel tessuto produttivo e sociale piemontese e italiano”.
Gli stranieri preferiscono le costruzioni, ma anche il commercio
Il settore in cui le imprese straniere risultano maggiormente presenti in valore assoluto è, anche nel 2022, quello delle costruzioni. Il comparto edile, che ha vissuto una situazione particolarmente favorevole negli ultimi anni grazie agli incentivi, ha segnato per la componente straniera un forte incremento, registrando un tasso di crescita del +7,7%.
Tra gli altri principali settori di specializzazione delle imprese straniere troviamo il commercio, che assorbe un quarto delle imprese estere presenti in regione e segna un tasso di crescita nel 2022 pari al +1,3%. Gli altri servizi registrano un incremento del +5,6%, il turismo cresce del 4,0% e le attività manifatturiere del 4,2%.
Sei su dieci sono sotto la Mole
Le imprese straniere presenti a fine 2022 sul territorio piemontese sono per lo più di origine extra-europea (72%), mentre solo il 28% ha origine comunitaria. E circa 6 imprese straniere su 10 hanno la propria sede legale in provincia di Torino. Seguono i territori di Alessandria e Cuneo, con quote pari rispettivamente a 9,3% e 9,1%.
In termini di dinamica i tassi di crescita più elevati appartengono a Cuneo (+10,2%) e a Vercelli (+6,1%). Un ritmo di crescita in linea con quello medio regionale viene registrato da Novara (+5,6%), Asti (+5,5%) e Alessandria (+5,3%). Torino registra un tasso di crescita del (+4,2%). I tassi di crescita meno elevati, infine, risultano quelli di Biella (+3,3%) e Verbania (+0,8%).