Ultim'ora - 01 luglio 2025, 11:45

Lecco, 'smascherata' dopo insulti anonimi sui social: si dimette l'assessora paladina del cyberbullismo

(Adnkronos) -

L'assessore alla Famiglia e all'educazione digitale di Lecco, Alessandra Durante, avrebbe presentato al sindaco della città Mauro Gattinoni le sue dimissioni dopo che è venuto fuori che ha insultato un concittadino su un gruppo social, sotto il falso account di 'Anonimo 582' per difendere l’amministrazione comunale 

Durante si è scusata dell'accaduto in tre storie su Instagram: "È doveroso che io faccia scuse pubbliche nei confronti di un cittadino a cui ho risposto in maniera molto prepotente e maleducata, scendendo anche nel personale, e facendolo in anonimato all'interno di un gruppo Facebook sotto un post dove veniva chiesto un intervento di manutenzione. Non porto nessuna giustificazione e nessuna scusa. Qualunque sia la motivazione che possa avermi portato a rispondere in questo modo, in ogni caso non giustifica il modo in cui l'ho fatto", ha spiegato, chiedendo "scusa anche a tutti i cittadini che da tempo lavorano con me, o seguono il lavoro che stiamo facendo sul digitale, perché sono caduta esattamente in quei comportamenti che invece analizziamo come da limitare o da eliminare proprio dall'arena social".  

"È corretto che sia emerso il mio nome - ammette - perché, in quanto amministratore pubblico, è doveroso che io mantenga il corretto distacco rispetto a queste situazioni. Cosa che questa volta non ho fatto, sono riuscita a farlo tante volte ma questa volta non l'ho fatto e non l'ho fatto in maniera anche piuttosto maleducata e prepotente. Per cui, rinnovo le mie scuse in particolare a lui, ma anche e a tutte i cittadini con cui ho lavorato in questi anni su queste tematiche". 

"Alla legittima domanda se queste scuse sarebbero arrivate anche nel momento in cui non fosse stato reso palese il mio nome - conclude l'assessore - non mi nascondo dietro all'ipocrisia: se l'avessi ritenuto opportuno l'avrei fatto con il mio profilo personale. Mi spiace questa volta di essere caduta nella rete della polemica e non aver rispettato la legittima libertà di un cittadino a esprimere una sua opinione". 

 

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