Sanità - 08 giugno 2021, 17:03

Aborto, l'affondo di Marrone (FdI): "La cultura della morte in Piemonte è ormai sconfitta". Grimaldi: "Parole inammissibili"

Il capogruppo di LuV aveva attaccato la decisione della Regione di accreditare gli antiabortisti presso i consultori. "L'opposizione intimidisce e offende le associazioni Pro vita", gli ha risposto l'assessore regionale

L'Asl di Torino autorizza l'accreditamento di tre associazioni antiabortiste presso i Consultori, autorizzandole a svolgere "attività di Volontariato nel settore della tutela maternoinfantile". Si tratta del Centro Aiuto alla Vita Mirafiori Nord Torino O.D.V.", del "Movimento per la Vita di Torino O.D.V." e della "Promozione Vita O.D.V.

La notizia ha subito scatenato la polemica. Marco Grimaldi (LuV) ha spiegato: "Questo è l'esito del bando scellerato voluto da Marrone. E' come se in piena campagna vaccinale la Regione accreditasse i comitati no vax a operare al Valentino durante gli open day".

"Io spero - ha aggiunto Grimaldi - che il Presidente Cirio abbia un sussulto di coscienza e decida di riscrivere immediatamente quel bando e allontanare questi fanatici dai luoghi in cui la libertà delle donne deve essere garantita e tutelata. Anni di lotte e di avanzamento nei diritti delle donne non saranno gettati al vento con un trucco meschino".

Al capogruppo di LuV in Regione ha risposto proprio l'assessore Maurizio Marrone: "L’unico vero fanatismo in questa vicenda è l’accanimento politico al limite dell’intimidazione, con cui Grimaldi e la sinistra terminale che rappresenta attaccano le associazioni di volontariato che aiuteranno le donne in gravidanza negli ospedali in rete con i consultori. Invece grazie ai volontari e ai loro progetti ci sarà vera libertà di scelta, che potrà anche vertere sulla vita, con il superamento delle difficoltà economiche e sociali che spesso determinano la decisione di abortire".

"E' inutile che Grimaldi perda tempo a passare ai raggi x le organizzazioni accreditate dalle ASL perché il bando regionale prevedeva criteri di serietà ed esperienza in difesa delle donne e dei loro bambini: offende solo la professionalità degli uffici del welfare e della sanità piemontesi. La cultura della morte in Piemonte ormai è sconfitta, trovando sostenitori solo nei partitini scissi fino all’atomo della sinistra radicale, se ne facciano una ragione".

"Pensare di far entrare nei consultori piemontesi associazioni che dichiarano che l'aborto è la prima causa di femminicidio è di per sé inconcepibile, ma che Marrone, diventato ormai da tempo assessore, dal ruolo che ricopre chiami il diritto alla libera scelta delle donne 'cultura della morte' è inammissibile", ha poi risposto ancora Grimaldi. "Bisogna avere ben chiaro che dietro i volti rassicuranti di Cirio e Damilano si cela questa destra e non ha nessuna remora a esprimere la sua identità più reazionaria, come ha fatto settimane fa davanti al Valdese in spregio al diritto di ogni donna di scegliere cosa sia meglio per sè".

Daniele Angi