Primi mesi di attività per il nuovo preside del Liceo scientifico Filippo Juvarra di via Buozzi, a Venaria e primo bilancio per Luciano Mario Rignanese, che si è insediato proprio nei primi giorni di settembre.
Un bilancio caratterizzato da molta soddisfazione per l’incarico e per un liceo che è tra i migliori della provincia di Torino, grazie anche al lavoro svolto dai precedenti presidi, da ultimo il preside Vincenzo Salcone. Un mandato certamente impegnativo, sottolinea Rignanese, ma per il quale bisogna tenere presente che proprio partendo da questa forte base, porterà a traguardi sempre più ambiziosi.
Al liceo Juvarra sono in aumento gli iscritti e anche l’ampliamento della sede, con le aule messe a disposizione presso il Centro Polivalente Iqbal Masih, è un chiaro segnale verso una nuova riapertura in presenza, dopo le feste natalizie, emergenza epidemiologica permettendo. "Le nuove richieste di iscrizioni dei mesi scorsi e un buon feedback da parte dei genitori e dei nuovi studenti, che provengono da Venaria , dalle Valli di Lanzo e da Torino, sono una conferma del lavoro di questi ultimi anni e del buon livello che il liceo ha raggiunto, sia dal punto di vista dell’offerta formativa sia per quanto riguarda una sede sempre all’avanguardia", afferma Rignanese.
Per quest’anno scolastico, visto il prorogarsi della pandemia, la scuola si è attivata sin da subito con la didattica a distanza e la didattica integrata. La scuola è aperta, con le attività che si sono svolte in passato e che si svolgeranno in un prossimo futuro, di nuovo in sicurezza, nel rispetto delle indicazioni sanitarie e dei tecnici. Rignanese evidenzia il rispetto delle regole in materia di pandemia ed emergenza sanitaria, perché l’obiettivo primario è la salute e il benessere degli studenti, la serenità dei genitori e dei docenti, della segreteria e del personale ATA. Con il massimo impegno di tutti, si riuscirà a venir fuori da questa brutta situazione. In conclusione, il dirigente scolastico del Liceo Juvarra lancia un appello agli studenti, i miei “ragazzi”, come li chiama affettuosamente lui "Chiedo la massima partecipazione alle attività didattiche, alle quali gli allievi, ne sono certo, parteciperanno con attenzione e non deluderanno. Sicuro che useranno questo tempo per studiare e per migliorarsi, per costruire il loro futuro con determinazione. La scuola c’è, per loro rimane aperta e continuerà a svolgere il suo ruolo, con la stessa dedizione e passione di sempre".