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Economia e lavoro | 12 aprile 2021, 08:50

Stellantis vista con gli occhi dell'indotto: "Necessario tagliare gli sprechi, ma qui ci sono eccellenze"

Enrico Maria Rosso: "C'è una grande opportunità, a patto che si lascino indietro le logiche territoriali. Il Governo però deve fare la sua parte"

Enrico Maria Rosso

Enrico Maria Rosso

"Una grande opportunità per tutti, ma bisogna lasciarsi alle spalle i ragionamenti troppo personalistici e territoriali". Non smette di far discutere la fusione tra Fca e Psa Group, che con Stellantis si prepara a modificare gli equilibri (esterni e interni) del mondo automotive.

Ma accanto alle prospettive, non mancano i timori. Sia sul fronte dell'occupazione (di cui sono interpreti i sindacati, che tra pochi giorni incontreranno i vertici del Gruppo), sia sul fronte della sub-fornitura, che ora si trova a fare i conti con una concorrenza decisamente più folta.

Ne sa qualcosa Enrico Maria Rosso, imprenditore torinese dell’automotive e ceo della Ht&l Fitting, azienda che ha una delle sue sedi a Grugliasco ed è attiva nel trattamento dei pneumatici. Rappresentante Onorario della Camera di Commercio Americana per il Piemonte, si era candidato alla presidenza dell'Unione Industriale di Torino in alternativa a Giorgio Marsiaj. "E’ evidente che le logiche di uno dei maggiori Gruppi industriali Mondiali costruttori di automobili di eccellenza non può esistere se non con il pieno controllo delle produttività, dei suoi costi e dei tagli agli sprechi che purtroppo per tanti anni anno alimentato questo Paese".

Ma accanto a questi difetti, Torino e provincia (così come il resto del Paese) hanno saputo anche mettere in mostra le caratteristiche migliori. "Eccellenze e distretti Industriali - dice Rosso - che non sono secondi a nessuno ed è questa secondo me la forza su cui basarci per un rilancio vero e strutturale del nostro comparto manifatturiero".

Secondo uno degli esponenti della subfornitura torinese (Ht&l Fitting produce circa 10 milioni di ruote, negli 8 stabilimenti sparsi per il mondo), però, non basta essere eccellenze: "Gli imprenditori torinesi e quelli italiani devono sapersi reinventare attraverso logiche di innovazione, sostenibilità e credibilità che hanno sicuramente nel loro dna".

C'è però una tessera ulteriore che va collocata nel mosaico, ma che non dipende dal tessuto industriale. Piuttosto, dall'amministrazione pubblica. "Tutte queste prerogative e esperienze non devono morire nei meandri della burocrazia e scivolare nel baratro insieme ad un Sistema Paese che deve recuperare per forza la sua competitività. Il Governo Draghi e i suoi più stretti Ministri hanno sicuramente queste capacità ed è ora che proprio loro scendano in campo per iniziare quelle riforme strutturali definitive che rappresentano per noi oggi una sopravvivenza ma anche un futuro per le nostre generazioni".

Massimiliano Sciullo

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