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Economia e lavoro | 13 ottobre 2022, 12:22

Il caro materiali spinge il mattone torinese sul cornicione. "Il reddito di cittadinanza ci toglie tanti lavoratori"

Mattio (Ance): "Nell'incidente di Rivoli coinvolta un'azienda storica e in regola, ma spesso incide la fatalità. Sul Superbonus accanimento normativo mai visto. Il 2022 era positivo, ora i rincari ci lasciano nell'incertezza. Riprogrammare i tempi del Pnrr"

cantiere - foto d'archivio

Il caro materiali spinge il mattone sul cornicione, cantieri in crisi

Un settore sul cornicione. Alle spalle, la presenza rassicurante di una parete fatta di numeri positivi fino al primo semestre del 2022, ma di fronte il baratro di un futuro scandito dalle incertezze. Il mondo delle costruzioni torinesi vive questo momento contrastante: "Fino a poco tempo fa il settore dell'edilizia aveva un buon andamento, ma ora le previsioni destano grande preoccupazioni", ammette Antonio Mattio, presidente di Ance Torino.

"Dopo la pandemia il settore era ripartito - spiega - sia per la riscoperta della casa come luogo sa vivere, sia per il Superbonus. Mentre il caro prezzi era iniziato già prima della guerra, soprattutto per le materie prime. Ma il semestre alle porte è molto più legato all'incertezza".

"Allenati all'incertezza con il Superbonus"

Anche se all'incertezza "ci hanno allenati proprio con il Superbulonus. Hanno fatto 9 interventi e poi 20 modifiche: non ho mai visto uno Stato che fa una legge e poi cerca di zavorrarla. Abbiamo perso 6-8 mesi e ora non è detto che si riesca a ottenere una proroga. Non abbiamo ancora nemmeno un interlocutore".

Costa tutto troppo (e le aziende pagano di tasca loro)

Ora c'è una circolare ministeriale che dovrebbe aver chiarito i meccanismi, soprattutto sulla cessione dei crediti. "Ma con l'aumento dei tassi di interesse si rischia di non poter più procedere a determinati costi". E poi c'è il caro materiali e bollette, così come il carburante: "Con gli appalti privati, ma soprattutto pubblici, ci sono problemi sui prezzari e sui costi e anche gli aggiornamenti non rappresentano mai la realtà. I tempi sono lunghissimi e non tutte le stazioni appaltanti sono allineate alle nuove norme. E quindi che succede? Che le aziende devono anticipare di tasca loro".

Manca personale, "colpa del reddito di cittadinanza"

E come non bastassero le tensioni sui prezzi dell'energia, legati alla guerra, anche l'aspetto occupazionale mostra scricchiolii. "Manca personale, sia amministrativo e progettista che nelle maestranze - dice ancora Mattio - e parte della responsabilità è legata al reddito di cittadinanza, cui non siamo contrari in senso assoluto, ma in alcune sue applicazioni distorte. Soprattutto chi si trovava verso la pensione ha preferito andarsene e far passare gli ultimi anni con il reddito e altre sistemazioni saltuarie".

Allarme cantieri e Pnrr

Un altro tema caldo, in questi giorni, sono le gare a rischio per i lavori pubblici. "Non solo a Torino, ma anche nel resto d’Italia i bandi stanno andando deserti per i costi", ammette Mattio, concordando con l'allarme lanciato dal sindaco Lo Russo nei giorni scorsi, all'assemblea degli industriali. "Negli appalti bisogna impostare un parametro per comprendere gli andamenti dei prezzi. Ci sono imprese che ottobre 2022 stanno ancora aspettando le compensazioni del 2021. Inoltre i bonus devono avere un orizzonte decennale e devono diventare strutturali,  al di là del colore politico dei governi che si susseguono".

"Sul Pnrr - prosegue - forse bisogna rimodulare i tempi degli interventi: non le riforme, che sono indispensabili, ma la programmazione temporale. Il Portogallo l'ha già fatto".

Tra furbi e sicurezza

A fare da zavorra sul Superbonus, però, ci sono stati anche i furbi. "Ma sul Superbonus siamo al 3% e si tratta di casi residuali. Altri bonus hanno avuto più punti deboli sulle truffe. Ma non si tratta, al 99%, di imprese iscritte all'Ance. E comunque non possiamo essere noi a fare compiti di verifica e polizia che sono di altri. Con i sindacati abbiamo battuto i pugni per qualificare le aziende che partecipano a lavori sopra una certa soglia di valore e l'applicazione del contratto nazionale dell'edilizia. Le aziende fantasma, spesso nemmeno iscritte alla cassa edile, danneggiano soprattutto le nostre aziende sane e in regola".

"L'errore umano è sempre in agguato"

Sul fronte sicurezza, invece, Torino continua a pagare prezzi alti. Rivoli, nei giorni scorsi, a nemmeno un anno dalla tragedia di via Genova (dove il 20 ottobre i sindacati faranno un presidio per tenere alta l'attenzione sugli incidenti sul lavoro, ndr). "Nel 2020 sono stati investiti dagli enti paritetici 1,2 milioni in sicurezza, mentre sono stati 2700 i sopralluoghi di verifica. Oltre 4500 operai hanno fatto formazione, anche non dipendenti e in forma gratuita per i lavoratori".

"Incidenti sul lavoro ne accadono anche in altri settori, ma si parla solo di noi, anche se un solo infortunio è troppo. L'azienda di Rivoli è storica e rispetta le regole da sempre, ma a volte anche la fatalità e l'errore umano è sempre in agguato. E su via Genova non sono ancora finite le verifiche, a conferma di quanto siano elementi e dinamiche complesse".

Massimiliano Sciullo

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