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Economia e lavoro | 24 ottobre 2022, 10:15

Meloni, i primi dossier del mondo artigiano piemontese: fisco, energia e Pnrr. "O 4 aziende su 10 chiudono"

Confartigianato Piemonte compie 50 anni e pone sul tavolo del governo le urgenze della categoria. "Le bollette sono un cappio al collo che uccide silenziosamente"

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Meloni, i primi dossier del mondo artigiano piemontese: fisco, energia e Pnrr

Più il fisco delle bollette, ma intanto quattro imprese su dieci temono di dover chiudere, a causa del caro energia. Insieme al Pnrr, sono questi i tre temi che il mondo artigiano piemontese mette sul tavolo del nuovo governo guidato da Giorgia Meloni, a un mese dalle elezioni.

 

Evidente clima di depressione

A lanciare l'appello è il convegno celebrato a Palazzo Reale in occasione dei 50 anni di Confartigianato Piemonte. Un evento si festa, ma in cui ad avere il sopravvento sono i timori per il futuro, nemmeno troppo lontano: sono infatti mille le aziende morte nell'ultimo anno. "La nostra indagine mostra un evidente clima depressivo - dice Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte - Molte imprese navigano a vista, strozzate dalle bollette, vero cappio al collo che spegne silenziosamente le loro prospettive di vita".

 

Fisco e bollette fanno paura

E così, se i dati indicano previsioni negative per l'ultimo trimestre 2022 su occupazione (anche apprendisti), ordini e produzione, ancora peggiori sono le sensazioni su tasse e altri allarmi di attualità. Tra le priorità, infatti, gli artigiani piemontesi pongono la riduzione fiscale (79,5%) e il caro energia (62%), ma anche l'attuazione del Pnrr (17,9%).

"Il fisco spaventa di più perché non c'è una fine, mentre per le bollette si spera che prima o poi ci sia una fine. Ma le imprese rischiano di chiudere anche a causa delle fideiussioni che i fornitori chiedono alle aziende particolarmente energivore. Si tratta di fideiussioni di quattro mensilità e magari chi deve pagare bollette da 50mila euro al mese  e ne deve anticipare 200mila, dopo Covid e altri problemi. E i rinnovi dei contratti saranno sempre più capestro".

 

"Il governo ora non ha alibi"

"Dal nuovo governo ci aspettiamo che non trovino più alibi. Hanno una maggioranza bulgara, adesso serve il coraggio di andare oltre lacci e lacciuoli e anche le imposizioni europee. La Germania ha dimostrato di farsi gli affari suoi, al momento del bisogno. Il ministero sul Made in Italy spero non sia solo un contenitore vuoto: attendiamo atti concreti, così come per la sovranità alimentare, se vuol dire sostenere il piccolo contadino e il piccolo artigiano locale, contro gli attacchi della globalizzazione a famiglia e impresa diffusa".

 

Le celebrazioni di giornata

Ma la giornata di convegno è servita anche a soffiare su 50 candeline. "Cinquant'anni fa siiamo partiti per superare gli individualismi, tipici della dimensione artigiana, ma gli ultimi 30 anni ci ha un po' fatto ricadere nella propria individualità. Invece è proprio nelle difficoltà che bisogna essere comunità. E c'è bisogno di stare a supporto della politica, ne abbiamo bisogno come l'aria", conclude Felici.

"Abbiamo chiesto e sono felice che la Commissione Europea abbia dato l'apertura che i fondi non utilizzati del fondo React Ue vengano impiegate direttamente per abbattere i costi delle bollette. È un fatto vitale e importante". Lo ha affermato il presidente della Regione Alberto Cirio, intervenendo all'incontro peri 50 anni di Confartigianato Piemonte. Cirio ha fatto notare che dei 14 miliardi di dotazione del fondo ne sono stati spesi finora solo due. "Utilizzare i fondi Fesr per pagare le spese correnti sarebbe invece un errore perché lo pagheremmo tra qualche anno e non va fatto", ha spiegato.

Massimiliano Sciullo

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