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Politica | 19 novembre 2022, 07:30

Gli Indipendenti di Boselli, dopo Cuneo, guardano ora alla Regione

Nel gran fermento di liste civiche che sta caratterizzando questa fase politica, arrivano dal capoluogo di provincia interessanti suggestioni. Il marchio verrà depositato a breve col proposito di partecipare alla competizione elettorale del 2024

Gli Indipendenti di Boselli, dopo Cuneo, guardano ora alla Regione

Manca ancora più di un anno alle elezioni regionali in Piemonte del 2024  e dalla Granda già fioccano curiose suggestioni.

Mentre il presidente in carica, Alberto Cirio, si sta attrezzando per mettere in piedi una propria lista, a Cuneo, da qualche giorno, circola con insistenza un’altra indiscrezione che vede protagonista Giancarlo Boselli.

Il capogruppo degli agguerriti “Indipendenti” pare stia tastando il terreno per lanciarsi in una nuova avventura dopo quella delle comunali.      

L’interessato non si è sottratto alle nostre domande.

Gira insistente la voce che - dopo le amministrative di Cuneo - gli Indipendenti stiano guardando all'appuntamento delle regionali 2024. È una voce fondata?

I politici di professione direbbero che per il momento si tratta di voci che ipotizzano scenari ancora difficili da interpretare. Io invece le dico: sì, è una notizia fondata. Abbiamo registrato il simbolo lo scorso anno perché eravamo certi che avesse un grande appeal. Abbiamo sfiorato alle comunali l’8% e tre mesi dopo i nostri candidati alle elezioni di Quartiere hanno riportato un grande successo. Contiamo su una rete che sta crescendo in provincia e fuori”.

Naturale chiedere, a questo punto, in quale coalizione gli Indipendenti intendano collocarsi. A destra, a sinistra o al centro con Azione - Italia Viva?

I corteggiamenti nei nostri confronti sono iniziati prima dell’elezione del Presidente della Provincia e non è un segreto che sia Robaldo che Dalmazzo mi hanno chiesto di incontrarli. L’ho fatto e abbiamo parlato a lungo. Due persone molto valide”.

Ci dica qualcosa di più, altrimenti a qualcuno può venire il sospetto che si tratti di un bluff…

Molti partiti “nazionali” vorrebbero il nostro simbolo inanellato nel loro. Sanno che sarebbe un valore aggiunto forte per prendere voti in aree che non riescono più a raggiungere direttamente . Ma siamo nati proprio perché i partiti, così come sono oggi, non sono più strumenti d’azione validi. Chiusi in se stessi, lontani dalla vita delle persone”.

Mani libere dunque?

La politica regionale e nazionale non esiste come entità autonoma. È fatta da persone che arrivano dalle città, dalle province. Solo che poi se ne dimenticano presto e vivono in una bolla che credono superiore. Invece sono proprio i problemi quotidiani di Cuneo, Torino, Alba, Alessandria, delle valli, delle colline e delle montagne che fanno la politica regionale e nazionale. La sanità, l’ambiente, l’urbanistica, l’acqua, la cultura, sono alla base dei nostri programmi e stanno già, in modo più che naturale, trasformandosi e modellandosi su base regionale. Molti attori della politica sono ormai spenti, non hanno più passione e coraggio”.

Perché secondo lei?

“Hanno paura di dire realmente ciò che pensano, perché dirlo potrebbe dispiacere agli altri e non si sa mai. Meglio zitti. Il nostro modello sono invece le grandi democrazie, dove maggioranza e opposizione si confrontano e quando è il momento, con rispetto, se le suonano di santa ragione, perché è normale che sia così. Vedremo se ci sarà occasione di intese con chi darà più spazio alla nostra visione. Si parte però da una nostra lista”.

Un'eventuale partecipazione alla competizione regionale presuppone una presenza non solo nel Cuneese ma anche nelle altre province piemontesi. Oggi gli Indipendenti sono presenti solo in municipio a Cuneo. Come intendete muovervi?

Da fine gennaio inizierò un giro nei capoluoghi delle province dove abbiamo molte amiche e amici attratti dal nostro progetto. Partirò da Torino naturalmente. Verificheremo le giuste situazioni e condizioni per scendere in campo”.

Boselli, qualcuno dice che lei voglia occupare lo spazio lasciato libero dai Moderati di Portas...

No. Con tutto il rispetto, i Moderati portavano da una parte o dall’altra il loro gruppo chiuso e definito pensando fosse eterno, in appoggio a una coalizione in cambio di posti ma senza avere un progetto di respiro e crescita. Ad un certo punto non hanno più contato e di posti non ne hanno più avuti”.

Ha in mente un candidato presidente di Regione che vorrebbe sostenere o in questo momento è aperto alle più ampie prospettive?

Avrei un’idea ma questo è un tema prematuro. Magari ne parleremo ad inizio del nuovo anno. Ciò che posso dire è che siamo aperti agli sviluppi, che, vedrete, arriveranno presto”.

Giampaolo Testa

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