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Attualità | 14 dicembre 2022, 14:57

Vincenzo Bennardo nuovo comandante dei Vigili del Fuoco di Torino: “Aumentati gli interventi per riscaldamenti fai da te in casa” [INTERVISTA]

Stufe, sovraccarichi: cambiano gli scenari in cui lavorano i vigili del Fuoco. Il neo comandante: “Sogno una sede in centro. Tanti pensionamenti, rispondiamo con assunzioni”

vigili del fuoco e Vincenzo Bennardo

Vincenzo Bennardo nuovo comandante dei Vigili del Fuoco di Torino

Sogno una sede nuova in centro”. Pensa in grande, ma ha i piedi ben saldi a terra Vincenzo Bennardo, nuovo comandante dei vigili del fuoco di Torino. Una realtà enorme, la quarta per dimensioni in Italia, che Bennardo conosce bene perché è proprio all’ombra della Mole che nel 1999 ha iniziato a prestare servizio per i vigili del fuoco. Se una sede che copra il centro e la collina è appunto un sogno, l’obiettivo concreto è uno solo: “Migliorare il sistema di risposta del soccorso”.

Comandante, è emozionato per questo incarico? E che senso di responsabilità le lascia?

I vigili del fuoco di Torino sono il quarto comando d’Italia per dimensione. Sono contento ed emozionato, è la città dove sono nato e cresciuto, ho iniziato qui a fare il vigile del fuoco. Per 12 anni ho fatto qui il funzionario, oltre a 3 anni da vicario. Mi ha forgiato Torino, l’esperienza che ho portato negli altri comandi di Savona, Prato e Cuneo è stata fatta in questa città.

Qual è l’obiettivo del suo mandato? 

Migliorare il sistema di risposta del soccorso, che è già efficiente ma necessità di stare al passo con i tempi. Cambia la tecnologia, mutano gli scenari e la realtà locale. Faccio un esempio: il lockdown aveva cambiato gli scenari di contaminazione, costringendoci ad intervenire in contesti difficili. Oggi ci sono i problemi energetici: aumentano gli interventi in abitazioni in cui vengono utilizzati sistemi alternativi per scaldarsi. Questo crea interventi da fare in modo diverso. Poi c’è la tecnologia dovuta all’idrogeno, al Gpl. Bisogna sempre stare al passo, sempre.

Lei raccontava di interventi sempre più frequenti in montagna? 

Sì, ci sono interventi in zone montane. Penso ai dispersi nei boschi o in montagna. Due le cause principali: attrezzatura inadeguata e poca conoscenza del territorio. Ci si improvvisa ad andare in alcune zone. Il lockdown ha spinto la gente ad andare di più in ambienti aperti, ma molti non sono preparati.

Senta ma la realizzazione di una sede in centro e collina è un sogno?

È dal 2002 che i vari comandanti dei vigili del fuoco si pongono  come obiettivo quelli dell’apertura di una sede in centro, per un servizio migliore. Vogliamo dare un servizio più tempestivo, sia alla città che alla provincia.

Questione pensionamenti, è preoccupato dell’emorragia del personale?

I pensionamenti ci sono e continuano a esserci, in massa. Ci sono stati molti anni fa grossi ingressi per recuperare la carenza di organico: abbiamo messo in campo numerose assunzioni ma recuperare il tempo persona ma è una corsa contro il tempo. Assumiamo 2.000 persone ma ne vanno in pensione 3.000. C’è uno sforzo grosso, abbiamo raddoppiato i poli di formazione.

Andrea Parisotto

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