La nottata è passata senza criticità particolari e da questa mattina la pioggia ha iniziato prima a diminuire la sua intensità e adesso in molte zone di Torino e provincia praticamente ha smesso di cadere.
Pochi e limitati gli interventi dei Vigili del fuoco
Una situazione che ha agevolato il lavoro dei Vigili del fuoco, che nella notte appena trascorsa hanno dovuto effettuare solo interventi limitati a qualche problema di infiltrazioni dai tetti per guasti delle grondaie, oltre alle segnalazioni di alcuni alberi pericolanti. Per fortuna, quindi, nessuna criticità particolare.
In due giorni caduti tra 100 e 130 mm di pioggia
Nelle ultime 12 ore sono state registrate precipitazioni cumulate di circa 50-70 mm sulle valli alpine Chisone e Po, sul resto delle zone alpine e pedemontane valori compresi tra 30 e 50 mm. Picchi di 133,8 mm a Colle Barant, nel torinese, con valori dovuto alla fusione della neve del giorno precedente, 115,8 mm a Barge (CN), 97,1 mm a Praly (TO), 94,3 a Vaccera (TO) e 82,4 a Camparient (BI) . Al Rifugio Gastaldi, quota 2659, negli ultimi tre giorni si è depositato oltre un metro di neve fresca.
Complessivamente, negli ultimi due giorni sono caduti tra 100 e 130 mm di pioggia e i livelli dei corsi d’acqua principali sono cresciuti ma restando ancora al di sotto del livello di guardia. o stazionari. Gli incrementi maggiori hanno riguardato Po e Pellice, con qualche preoccupazione solo per il primo nella zona di Carignano e Villafranca.
Precipitazioni in progressiva attenuazione
Per quanto riguarda le previsioni, Arpa Piemonte segnala che le precipitazioni saranno in generale diminuzione dalle prossime ore. Nel pomeriggio è atteso il transito del colmo di piena sull’asta del Po alla sezione di Carignano e in serata a Torino Murazzi con valori al di sopra del livello di guardia. La piena transiterà dalle sezioni a valle nella notte tra oggi e domani con valori prossimi o al di sotto della guardia. Il Tanaro a valle di Asti sarà in lieve incremento pur mantenendosi ben al di sotto del livello di guardia.
Per oggi e domani sono ancora attese possibili isolate frane nei settori pedemontani e collinari del Biellese, Cuneese e Torinese.
Tra allerta arancione e gialla
“La notte è trascorsa senza segnalazioni di criticità e richieste di supporto”: è quanto comunicano il presidente Alberto Cirio e l’assessore Marco Gabusi, in costante contatto con la Sala operativa della Protezione civile della Regione Piemonte. Continua a piovere su tutto l’arco alpino occidentale, seppure non con forte intensità.
I centri operativi comunali (Coc) aperti sono diventati 90: 50 in provincia di Cuneo, 38 in provincia di Torino, più Casale Monferrato (AL) e Rocca d’Arazzo (AT). Sul territorio sono all’opera 1170 volontari, di cui 780 del Coordinamento regionale e 390 del Corpo AIB, che si occupano soprattutto del monitoraggio del territorio.
Si ricorda che è in vigore l’allerta arancione per rischio idrogeologico e idraulico in Alta e Bassa Valsusa e nelle valli Chisone, Pellice, Stura, Orco, Lanzo, Sangone, Varaita, Maira, Po, Tanaro e nella pianura cuneese. Sul resto del territorio l’allerta è gialla (zone di Toce e Scrivia escluse).
A Torino ancora chiusi i Murazzi
A Torino una attenzione particolare è riservata al fiume Po, la cui piena, seppur di una portata moderata, che dovrebbe attestarsi intorno ai mille metri cubi d’acqua al secondo, è attesa in serata.
Restano chiusi i Murazzi, mentre col crescere del livello dei fiumi sono stati interdetti al transito i passaggi ciclopedonali in prossimità delle sponde.
Il Comune raccomanda prudenza ai cittadini, specie nelle zone più vicine ai corsi d'acqua, con l'invito a contattare il numero unico di emergenza 112 qualora dovessero ravvisare condizioni di pericolo. Un nuovo aggiornamento del Centro operativo comunale (COC) per la gestione dell’emergenza è previsto in serata.
Intanto, nella mattinata di oggi l centro abitato di Ribordone, paese di una settantina di abitanti in provincia di Torino, è isolato per la caduta di alcuni massi sulla strada. Sono in corso le verifiche tecniche sul versante della montagna dove si è verificato il distacco mentre il personale della Città metropolitana sta procedendo alla demolizione e alla rimozione dei massi presenti sulla carreggiata.