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Economia e lavoro | 02 novembre 2023, 07:00

Un viaggio a tutto gas: la storia del motocross

Il motocross è uno sport motoristico che brilla per l'inebriante combinazione di brivido, pericolo e trionfo

Un viaggio a tutto gas: la storia del motocross

Il motocross, come tutti sanno, è uno sport motoristico che brilla per l'inebriante combinazione di brivido, pericolo e trionfo.

Sulle montagne che circondano Venaria è abbastanza frequente incontrare gruppi di amici, appassionati di motocross, che si ritrovano per passare un fine settimana diverso, in sella alle proprie moto e in mezzo alla natura. Lo spirito è quello degli atleti, ma anche di gioviali buongustai che amano divertirsi e mangiare bene.

Storia

Il termine "motocross" deve la sua origine all'unione di "moto" e "cross-country" e questa forma di audacia su due ruote vide la luce agli inizi del XX secolo in Gran Bretagna con la nascita degli eventi di "scrambling".

Queste competizioni, abbastanza folli per l’epoca, prevedevano percorsi fuoristrada e accidentati, progettati per sfidare lo sprezzo del pericolo dei centauri e la resistenza delle moto, che in effetti ne uscivano piuttosto acciaccate. La prima gara di scrambling registrata risale al 1924 a Camberley, nel Surrey, segnando l'avvento di una nuova era negli sport motoristici.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la popolarità di questo sport iniziò a diffondersi in Europa, portando alla creazione del Campionato Mondiale di Motocross della Fédération Internationale de Motocyclisme (FIM) nel 1952. Nel decennio successivo, il motocross attraversò l'Atlantico, scatenando un'ondata di entusiasmo tra gli americani amanti del brivido.

L'alba del motocross americano inaugurò un'era di rivoluzione, innovazione e spettacolo. Influenzati dallo stile europeo del motocross, pionieri come Edison Dye introdussero questo nuovo e crudo sport alle masse americane alla fine degli anni Sessanta. La serie inaugurale Inter-Am del 1967 portò i piloti europei sul suolo americano, mettendo in mostra uno straordinario livello di abilità e competizione. Questo scambio transatlantico contribuì a forgiare la cultura del motocross che conosciamo oggi.

Negli anni '70 il motocross subì una trasformazione tecnologica. I produttori giapponesi, le cui moto erano più leggere e veloci, entrarono nel mercato. Con il miglioramento delle moto e degli utensili, migliorarono anche le prestazioni dei piloti, rendendo il motocross uno spettacolo globale di velocità, resistenza e agilità.

Oggi il motocross è più inclusivo, si è aperto anche alle donne e rappresenta molto di più di un semplice sport: è uno stile di vita per molti, una cultura globale che valorizza il coraggio, l'abilità e la ricerca incessante di superare i limiti. Inoltre, spesso si fonde con l’amore per la natura e non è raro che i piloti, dopo una giornata passata a scatenarsi, si cerchino in zona qualche evento e qualche luogo di ritrovo.

Lo sapevi?

·        Il termine "holeshot", molto usato nel motocross, si riferisce al pilota che arriva alla prima curva del circuito prima degli altri. Il termine deriva dal proiettile che esce da un'arma da fuoco e simboleggia la velocità e la precisione necessarie per assicurarsi questa posizione di vantaggio.

·        Il pilota americano Ricky Carmichael, spesso definito "GOAT" (Greatest of All Time), è famoso per la sua stagione perfetta nel 2002, in cui ha vinto tutte le 24 manche degli AMA Nationals. Il suo risultato senza precedenti è una testimonianza del duro lavoro, della dedizione e dell'abilità necessari per avere successo in questo intenso sport.

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