Quando si analizza la situazione del mercato immobiliare in Italia, non si può non prendere in considerazione il quadro di Torino, città strategica dal punto di vista industriale e culturale.
Il capoluogo torinese, come tutti i grandi centri urbani in Italia, si lascia alle spalle un 2023 tutto tranne che roseo dal punto di vista delle compravendite nel comparto residenziale.
Nei primi sei mesi dell’anno che ci siamo da poco lasciati alle spalle, il calo è stato del 3,4% rispetto al medesimo periodo del 2022. Se si guardano nel dettaglio questi dati, si può notare una situazione particolarmente negativa per quanto riguarda i numeri degli acquisti della prima casa.
Parliamo, in questo caso, di una flessione del 41%. Diversa, invece, è la situazione delle seconde case, i cui acquisti, sotto la Mole, nel primo semestre 2023 sono cresciuti del 5,3%.
A fornire i dati in questione ci hanno pensato gli esperti del Consiglio Nazionale del Notariato, che hanno fornito anche numeri relativi ai mutui, diminuiti, nel primo semestre 2023, del 31,5% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Si tratta di un quadro negativo facilmente spiegabile chiamando in causa l’aumento dei tassi di interesse deciso, per dieci riunioni consecutive, dalla BCE come risposta al trend inflattivo.
A perdere posizioni sono soprattutto i mutui richiesti dall’utenza compresa nella fascia di età tra i 46 e i 55 anni. I piani in questione sono diminuiti del 36,61%. Di poco inferiore e pari al 36% circa è la perdita di quota del capitale erogato.
Segnali preoccupanti, ma c’è speranza per il 2024
I segnali in questione sono stati interpretati con un atteggiamento non certo all’insegna del conforto e dell’ottimismo da parte degli esperti del settore real estate.
C’è chi ha parlato di numeri che devono far preoccupare anche per il livello di occupazione presso le imprese edili e per il venire meno della leva del credito, fattore nodale per poter parlare di vera e propria ripresa del mercato.
In tutto questo, per fortuna, ci sono margini per guardare al futuro con occhi leggermente ottimisti.
A ricordarlo ci pensano i dati sull’inflazione che, nel corso del mese di novembre, si è assestata attorno al 2,4%, molto vicino agli obiettivi della BCE. Questo sta portando a pensare alla possibilità, dopo i continui rialzi da parte dei vertici finanziari di Bruxelles e il raggiungimento di record che non si vedevano dal 2009, alla possibilità di vedere, già dal mese di marzo, un taglio dei punti base dei tassi.
La conseguenza? Mutui meno cari e, di riflesso, un possibile incremento delle compravendite delle case in tutta Italia, in special modo in grandi città come Torino.
In merito al capoluogo piemontese, è doveroso chiamare in causa un altro aspetto, ossia il suo ottimo livello di attrattiva per chi cerca casa sotto la Madonnina e non ha un budget sufficiente per permettersi un affitto e ancor più un acquisto.
La vendita case Torino è in un momento particolarmente florido come dimostrano gli annunci su questo sito: il capoluogo piemontese, rispetto a quello lombardo, si contraddistingue per prezzi medi inferiori di oltre la metà (oltre 5300 euro al metro quadro contro poco più di 1900).
Inoltre, si tratta di una città piacevole, molto vivibile e caratterizzata dalla presenza di un patrimonio culturale importante.
In virtù di ciò e grazie agli eccellenti collegamenti ferroviari, sempre più professionisti, anche con ruoli apicali in azienda a Milano, la stanno scegliendo per viverci e risparmiare ogni mese.
Per trovare opportunità interessanti, però, è opportuno partire con la ricerca da fonti di qualità, come per esempio il portale Immobili Ovunque che, in circa sei anni di storia, si è distinto per la sola presenza di annunci pubblicati da agenzie immobiliari referenziate.