Una manovra che potrebbe quindi essere stata transitoria e non permanente, quella che con il decreto Salva-infrazioni D.l. 69/2023 aveva consentito a migliaia di docenti di vedersi riconosciuto il beneficio economico di 500 euro erogati tramite carta elettronica.
Tale diritto è stato stabilito da un’ordinanza della Corte Europea del 18 maggio 2022, la quale ha di fatto sancito che la discriminazione attuata nei confronti del personale scolastico non di ruolo, ai fini del riconoscimento del beneficio economico della Carta Docente, è illegittima. Per l’appena concluso anno scolastico il Ministero sembrava aver sanato in parte tale disparità consentendo a coloro che avevano ricevuto un incarico annuale, fino al 31 agosto, di poter disporre del contributo.
Supplenti che invece, come già hanno fatto molti altri colleghi con contratti a tempo determinato in questi ultimi due anni, avranno probabilmente come unica strada da percorrere al fine di ottenere la Carta Docente quella del ricorso carta docente presso il Tribunale di competenza, in funzione del Giudice del Lavoro. Un ritorno al passato che vedrà aumentare il valore delle cause contro il Ministero dell’Istruzione e del Merito, già in ampio ritardo con la regolarizzazione delle somme riconosciute tramite sentenza.
Un gran numero di docenti escluso dal beneficio ha infatti nel frattempo già ottenuto la vittoria in Tribunale per il riconoscimento del vantaggio economico per il supporto all’aggiornamento professionale in servizio. Sarà possibile, infatti, anche per loro acquistare materiale hardware e software necessario al giorno d’oggi per svolgere il proprio lavoro nella scuola; biglietti per musei, teatri rassegne ed altri eventi culturali oltre a corsi universitari e di aggiornamento professionale, tra cui gli ormai celebri corsi di abilitazione da 30 e 60 cfu. Un’occasione da non perdere per dare più serenamente il proprio contributo nella scuola.
Per ottenere il vantaggio economico sarà pertanto indispensabile per la grossa mole di docenti precari rivolgersi ad uno Studio Legale, come quello di Giustizia Scuola che da anni offre i propri servizi al personale scolastico, docente e ATA. Il Team di avvocati, forte di numerosissime sentenze positive ottenute nei maggiori Tribunali d’Italia, propone il Ricorso Carta Docente offrendo tutta la propria esperienza per affiancare coloro che si sentono discriminati da una manovra che ancora una volta tenta di fare economia sulla pelle di tanti lavoratori.
Anche maestre e maestri, professoresse e professori che in passato abbiano svolto servizio pre-ruolo come precari - a partire dal 2020/21 – possono ricorrere per vedersi riconosciuto il Bonus docenti, previsto dalla legge 107/2015, la cd. Buona scuola, oltre ai già sopracitati supplenti con incarichi al 31 agosto, 30 giugno e fino al termine delle lezioni.