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Cultura | 13 maggio 2025, 12:58

Il trono del Palazzo Reale di Napoli è di origine sabauda: la scoperta dopo il restauro a Venaria Reale

Il manufatto sarà esposto fino all’autunno 2025 nelle sale della Reggia

Il trono del Palazzo Reale di Napoli è di origine sabauda: la scoperta dopo il restauro a Venaria

Il trono del Palazzo Reale di Napoli è di origine sabauda: la scoperta dopo il restauro a Venaria

Continua il legame tra Venaria e Napoli. Dopo la mostra con le preziose opere del Museo di Capodimonte, fino all’autunno sarà esposto alla Reggia di Venaria il trono del Palazzo Reale di Napoli.

Grazie all’intervento di restauro del Centro Conservazione e Restauro e approfondite ricerche, è stato scoperto che si tratta di un trono sabaudo e non borbonico (come a lungo erroneamente creduto), aggiungendo così un ulteriore senso alla presenza del trono nelle auliche sale di parata della Reggia.

La presentazione del restauro alla Reggia di Venaria costituisce una preview della XX edizione di Restituzioni, una delle iniziative del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo a sostegno della tutela e della valorizzazione del patrimonio artistico italiano, che si terrà in autunno a Roma presso il Palazzo Esposizioni.

La storia 

La nuova “ricca sedia del trono scolpita dorata stile Impero” adorna la Reggia di Napoli a partire dal 1874, anno in cui è annotato il pagamento all’artigiano napoletano Luigi Ottajano, nell’ambito dei lavori di ammodernamento dell’Appartamento di Etichetta voluti da Casa Savoia. 

Questo documento inedito e la relativa fattura dello scultore, di recente rinvenuti presso l’Archivio di Stato di Napoli, hanno permesso di datare il trono alla fase sabauda. Il trono, con sedile a tamburo, si compone di elementi di stile Impero che rimandano all’artigianato della Restaurazione, come i braccioli decorati da leoni alati di grande effetto scultoreo. La spalliera semicircolare è ornata da borchie e rosette classicheggianti, che richiamano il noto prototipo del trono di Napoleone, disegnato da Charles Percier e Pierre-François Fontaine nel 1804 per il Palazzo delle Tuileries (già a Fontainebleau e ora al Louvre). I

Il restauro 

Il restauro ha coinvolto anche il Laboratorio di Arredi Lignei e di quello di Tessuti e Cuoio. L’intervento ha permesso di riconsegnare l’arredo completamente restaurato nella struttura lignea scolpita e dorata e rinnovato per quanto riguarda la parte tessile e la passamaneria. Buona parte della pulitura superficiale è stata condotta con l’utilizzo del laser, che ha consentito alla sottile lamina metallica dorata di ritrovare una perduta e inaspettata luminosità; a ciò è seguito un lungo intervento di consolidamento delle aree e un’attenta riequilibratura cromatica, a garanzia di una piena godibilità estetica. 

Come visibile nella fotografia storica Alinari di inizio Novecento che documenta l’allestimento sabaudo della sala del trono del Palazzo Reale di Napoli, il trono risulta ad oggi privo di alcuni elementi decorativi nella parte alta della spalliera e sui montanti a colonna laterali. Il ricco baldacchino con l’aquila sulla sommità, andato perduto nella prima metà del secolo scorso, fu in seguito sostituito. 

Chiara Gallo

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