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Economia e lavoro | 10 luglio 2023, 19:50

I saldi estivi procedono, ma lasciano spazio a riflessioni: "Hanno ancora senso, fatti così?"

Dopo i dubbi espressi da Confesercenti al via del periodo di promozioni, anche da Ascom arrivano dubbi sulla formula ormai troppo tradizionale. Nel mirino, soprattutto, l'avvio in un giorno feriale

Vetrina con la scritta "Saldi" in diagonale e in rosso

Si rilancia la riflessione sullo strumento dei saldi come lo abbiamo sempre conosciuto

Le previsioni sono rispettate: i saldi estivi macinano secondo le attese, ma tra gli addetti ai lavori in questo momento suona molto più forte il dubbio. Così come sono pensati - ormai da decenni - i saldi hanno ancora un senso? A farsi portavoce di questa sensazione è Ascom Confcommercio Torino, analizzando i dati dei primi quattro giorni di promozioni e ribassi (considerando anche il primo fine settimana).

Le code fuori dai negozi restano un ricordo

Tutto è cominciato il 6 luglio. "È presto per dare un giudizio sull’andamento dei saldi – commenta la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia, Maria Luisa Coppa –, ma è evidente che i primi giorni si sono svolti in linea con le aspettative degli imprenditori, senza particolari picchi e meglio sabato e domenica rispetto a giovedì e venerdì. Abbiamo raccolto direttamente il riscontro sulla partenza dei saldi e i temi su cui maggiormente ci si concentra sono quelli di un avvio tardivo e in un giorno infrasettimanale commercialmente poco attraente. È importante considerare che ci sono ancora molti giorni a disposizione e gli acquisti potrebbero essere rimandati ad un momento successivo".

Ma quel che resta in controluce è una crescente insoddisfazione da parte dei commercianti per l'efficacia dei saldi in sé, come strumento. "Negli ultimi anni – prosegue la presidente Coppa -, i commercianti hanno manifestato una sempre minore soddisfazione riguardo ai saldi. Alcuni ne chiedono addirittura l’abolizione".

I saldi, così come sono, non funzionano

Le ragioni sono molteplici: dalla continua concorrenza di scontistiche on line al moltiplicarsi di occasioni tipo ‘Black Friday’, da pre-saldi sempre più massicci al cambio di abitudini di consumo, dalla flessione del potere di acquisto delle famiglie fino a elementi estremamente contingenti come il mal tempo o il troppo caldo. "A fronte di una molteplicità di motivazioni e di una sola esigenza degli imprenditori, che è quella di incentivare gli acquisti di fine stagione, riteniamo sia giunto il momento di avviare una seria riflessione su come rendere nuovamente attraenti queste promozioni. Tale riflessione deve coinvolgere le imprese, gli esperti del settore, l’Amministrazione comunale e tutti gli stakeholder. Ascom si propone come capofila di questo processo di valutazione e, naturalmente, di proposta per farci trovare pronti, auspichiamo, già per i prossimi saldi. Non basta più la sola vendita, occorre trovare elementi innovativi che coinvolgano nuovamente la clientela. Troppo rischiosa l’idea di eliminare i saldi".

Un segnale arrivato anche da Confesecenti

Una sensazione simile, da parte degli addetti ai lavori, suona piuttosto condivisa. Anche Confesercenti, nei giorni scorsi, aveva avanzato più di qualche dubbio. "Emerge sempre più pressante l’esigenza di rivedere l’attuale modello dei saldi, che – stretto fra il dilagare degli sconti anticipati e la concorrenza del web – mostra sempre più la corda", aveva detto Micaela Caudana, presidente di Fismo-Confesercenti.

Massimiliano Sciullo

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